Track 2013/2014


Un paesaggio che esce dal reale e diventa un colore, una forma. 

Astrazione di sottili segni che costruiscono luoghi visti attraversando e camminando, un percorso forse apparente e a tratti silenzioso. Il bianco copre, ma allo stesso tempo mantiene il colore a prova di un passaggio diverso, sembra trasparente a coprire questo paesaggio ormai divenuto sacro.

E allora la traccia è l’unica cosa che rimane, salvata dove è possibile per scrivere una storia dentro la carta che accoglie tutta questa energia. 

Un lavoro, quello di Nadia, che riduce e contiene l’intera realtà dell’attraversamento in una immagine così materica, ma astratta. 

Chi si mette in cammino non ha ancora un’idea pura della meta, è il viaggio stesso il fatto salvifico, come per Nadia è stata la creazione di queste quattro carte.

I colori sono gli stessi di un bosco, di un sentiero, di un albero, dell’acqua, del sole e della terra, tra luce e nebbia, tra vuoto e pieno.

La tecnica sperimenta, in alcuni tratti, lo strappo della carta per cercare ancora una meditazione visiva, una visione distorta del paesaggio che gioca tra il cancellato e il non. 

Cinque carte a tecnica mista 

Misure:  cm 94×64  Anni di realizzazione: 2013/2014