L’indagine è sul cammino, l’attraversare luoghi e tempi senza attenzione, così distratti da non fermarsi. E’ necessario fissare e dunque Nadia elimina il paesaggio urbano per invitare a nuovi percorsi. L’obiettivo è riflettere sul destino, sulla realtà esterna e quella interiore, per aggiungere movimento a queste immagini già cancellate e frammentate.
Non si direbbero paesaggi urbani perché le linee, i tagli, i segni sembrano ferire con un possibile e alternativo percorso. Sono luoghi privi di strade, dove l’orientamento é cancellato e tagliato. Forse questo è il vero non detto, è l’autentico non mostrato perché risulta necessario indovinare un invisibile e apparente spiraglio, dopo il controllo ormai difficile da interpretare.
La ricerca tecnica verte su un tipo di carta in apparenza sottile e l’uso del colore ad olio per ricavare nuove forme con la graffite tra il “solito” arancione ed il bianco che ci fanno intuire e afferrare la traccia del luogo che ancora persiste oltre
Cinque tele a tecnica mista
Misure: cm 30×30 Anno di realizzazione: 2018